Flessibilità e sostenibilità guidano l’innovazione dei macchinari per il packaging

Pubblicato: 30/08/2023

Un interessante progetto realizzato per un produttore inglese che opera nel settore del beverage ha consentito a Baumer – storica realtà italiana con sede nel modenese che da circa cinquant’anni produce macchine per l’imballaggio – di introdurre sul mercato una nuova incartonatrice wrap around, estremamente flessibile e intrinsecamente plastic free.

La particolarità della nuova incartonatrice è data dalla possibilità di selezionare non solo più formati in un’unica macchina, ma anche e soprattutto di scegliere il tipo di cartone in ingresso: il più comune cartone ondulato e il cartone pressato.

Le peculiarità del catone pressato

Il cartone pressato, nel settore del beverage, è uno dei trend in maggiore crescita, soprattutto per la leggerezza e per le sue proprietà grafiche, che consentono di ottenere un’elevata qualità di stampa e opportunità di branding. Per questo, è preferito laddove il produttore vuole posizionare un prodotto in una fascia premium. Un’altra interessante caratteristica di questo materiale è la buona protezione per i prodotti freschi e surgelati.

Tra gli altri requisiti, il suo minor spessore rispetto al cartone corrugato permette di ridurre i costi della materia prima, rendendolo quindi particolarmente ecosostenibile, e di ridurre lo spazio per lo stoccaggio.

La soluzione di un problema alla base dell’innovazione

“La progettazione di questa nuova macchina è partita dalla richiesta di un importante cliente inglese produttore di birra che necessitava di una nuova linea di confezionamento in cartone wrap around, che fosse la più flessibile possibile, non solo sul fronte dei formati, ma anche su quello dei materiali”, racconta Marco Stanzani, Responsabile Marketing di Baumer. 

“Oltre a processare il tradizionale cartone corrugato, l’azienda ha richiesto di utilizzare anche il cartone pressato, più sottile e con elevate qualità grafiche capaci di offrire un look finale di tipo premium. Il cartone pressato è più leggero ed è in grado di mantenere i prodotti confezionali più freschi; è solitamente utilizzato nel food, ma in questo caso serviva per confezionare birra”. 

L’azienda aveva la necessità di utilizzare due tipi di materiali, a secondo del posizionamento del prodotti a scaffale. Baumer ha così iniziato a lavorare alla nuova incartonatrice partendo dalla sua soluzione wrap around. La nuova macchina, presentata all’ultimo Drinteck, è una soluzione modulare che può quindi essere messa in linea con altre macchine, per esempio una vassoiatrice che consente di completare le operazioni di confezionamento.

“Le lattine entrano nell’incartonatrice che crea l’imballaggio utilizzando il cartone pressato, in un secondo momento le confezioni vengono processate dalla vassoiatrice, che le compatte e le inserisce in un vassoio”, spiega Stanzani. “La flessibilità della nuova incartonatrice consente – nel nostro caso a un produttore di birra – di utilizzare una sola macchina per confezionare più linee di prodotti, processando materiali diversi che permettono di posizionare il prodotto in fasce differenti.

I benefici, per le aziende e per l’ambiente

“Prima di mettere a punto questa nuova soluzione, il cliente avrebbe dovuto dotarsi di due macchine confezionatrici, una per il cartone ondulato e una per quello pressato”, afferma Stanzani.

Dunque, la flessibilità della nuova wrap around, oltre a ottimizzare il processo di confezionamento, ha anche permesso di ridurre sensibilmente i costi, evitando di dotarsi di due macchine differenti. Un altro beneficio portato da questa soluzione è la riduzione dello spazio dedicato allo stoccaggio, dal momento che il cartone pressato è un terzo più sottile del cartone standard.

Non di minore importanza è l’aspetto della sostenibilità, in quanto il cartone pressato consente di ottenere anche un risparmio sulla materia prima. Va, però, detto che la produzione in sé di questo tipo di cartone è più costosa.

Questa linea di confezionamento è anche una soluzione plastic free perché il cartone pressato, unito insieme all’interno di un vassoio, consente di realizzare una confezione pronta per la vendita, senza la necessita di utilizzare un film plastico per avvolgere il pack. La confezione finita si presenta, dunque, come una scatola con un’ampia superficie per la comunicazione del brand, oltre a comunicare intrinsecamente il valore della sostenibilità.

Il valore della flessibilità

In funzione della tipologia del prodotto da imballare e del mercato di riferimento è, dunque, possibile scegliere il materiale più appropriato. Questa elasticità permette di ottenere una linea più snella e flessibile, con un notevole beneficio sui costi.

Ora questa soluzione è sul mercato, arricchendo l’offerta di Baumer nel mondo del packaging secondario, in linea con la mission aziendale volta a perseguire gli obiettivi dell’utilizzatore finale attraverso la personalizzazione delle macchine, nei più svariati ambiti merceologici, quali imbottigliamento, alimentare, conserviero, personal care.

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