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Sicuro, pratico e sostenibile. È il foodpack del futuro per la prima infanzia

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La crescente attenzione alla sostenibilità da parte del consumatore è stata la leva che ha spinto Kraft Heinz a ripensare e riprogettare il packaging delle merende a base di purea di frutta e, per il mercato internazionale, a base carne e vegetali, rispettivamente, del marchio Plasmon ed Heinz, prodotti nello storico stabilimento di Latina.

Oggi, le merende si possono trovare in commercio in pratici pouches con tappo richiudibile, realizzati in monomateriale plastico – quindi facilmente riciclabile – confezionati in astucci e in espositori in cartoncino, con un importante abbattimento dell’impatto ambientale.

Il progetto della multinazionale statunitense – proprietaria del marchio Plasmon – ha riguardato diversi passaggi della filiera produttiva, dalla selezione di materie prime 100% italiane fino al processo di cottura e riempimento, che dal tradizionale sistema termico è passato al riempimento in asettico.

Intervento che ha avuto anche un importante impatto sulle linee produttive, portando un sensibile beneficio sul fronte dell’efficientamento energetico, oggi quanto mai critico e al tempo stesso strategico per le imprese di produzione.

“Per dare un’idea dell’impatto del progetto a livello globale basti pensare che il volume prodotto ammonta a più di 3000 tonnellate all’anno corrispondenti a più di 30 milioni di pouches prodotte con una varietà di 56 ricette tra frutta carne e dessert”, spiega Enrico Pucci, Engineering Project Manager (consultant) – Latina, The Kraft Heinz Company.

“Il grado di innovazione apportata al prodotto è dimostrato dai traguardi raggiunti quali quelli di 1° produttore al mondo di, baby food, di pouches asettiche 100% riciclabili, 1° produttore di pouches completamente riciclabili sul mercato italiano e il prestigioso riconoscimento UK Packaging Awards 2022 – Highly Commended nella categoria Flexible Plastic Pack of the Year 2022”.

“Non è possibile poi non citare anche il beneficio in termini di riduzione del materiale di packaging: sono state calcolate 250 tonnellate di plastica in meno all’anno”, aggiunge Pucci.

Un progetto da raccontare, dunque, realizzato grazie al coinvolgimento di partner quali Cft per i macchinari di processo, Ima per la filiera dell’asettico e Cama e Clevertech, rispettivamente, per il confezionamento e il fine linea. Tutte eccellenze italiane nel loro specifico core, con business a livello globale.

Ciò che racconteremo è l’esperienza di Cama e Clevertech, entrambe parte di Smart Packaging Hub, relativamente alle soluzioni progettate e realizzate ad hoc per l’imballaggio secondario e terziario.

Secondary packaging e fine linea: una soluzione innovativa e integrata 

A tirare le fila del progetto, un impianto integrato di confezionamento e fine linea, è stata Clevertech, specializzata nella progettazione di soluzioni integrate di fine linea in diversi settori tra cui il Food & Beverage, che ha curato i rapporti con Kraft Heinz quale unico interlocutore, fornendo un sistema chiavi in mano.

“Con la nostra soluzione contribuiamo in buona parte alla produzione del bene e lo avviamo all’ultima fase, quella della logistica che consegna il prodotto sul punto vendita e, quindi, nelle mani del consumatore”, ci spiega Luca Carollo, Business Development e Key Account Kraft Heinz  Clevertech.

“Per la realizzazione del sistema per il confezionamento dei pouches, abbiamo coinvolto Cama, costruttore di macchine e sistemi integrati per il packaging secondario, che ha sviluppato una soluzione molto innovativa”.

Si tratta di un impianto per confezionare inizialmente 240 pouches/minuto con upgrade a 360 pouches/minuto. La soluzione, completamente automatizzata, è costituita da due confezionatrici wrap around in parallelo, in grado di gestire diversi formati di pouches, in unità differenti, formando sia astucci sia vassoi espositori per la vendita delle singole unità. L’espansione del progetto prevede di integrare una terza unità per aumentare la velocità di confezionamento sino a 360 ppm.

“Oggi i fornitori di macchine devono essere in grado di garantire la possibilità di espandere il sistema in funzione delle necessità future del cliente, assicurando così un facile ritorno dell’investimento (Roi)”, afferma Carollo.

L’impianto è completato dal sistema di fine linea e pallettizzazione, progettato da Clevertech con un concept che rivoluziona il tradizionale lay out del fine linea.

Il valore aggiunto della sinergia delle competenze

La logica che sottende a Smart Packaging Hub – cinque aziende con competenze peculiari nella filiera del packaging – è proprio l’offerta del loro know how come se fossero un unico fornitore, incontrando in questo modo la richiesta delle maggiori multinazionali del largo consumo che prediligono un interlocutore unico.

“La forza di questa collaborazione si ritrova anche nella capacità di suggerire al cliente la migliore soluzione in una logica di partnership, cambiando il paradigma del rapporto cliente-fornitore: dalla vendita di una soluzione alla realizzazione di un sistema non solo personalizzato, ma anche con benefici sul ritorno dell’investimento, grazie a un diverso approccio e all’ascolto del cliente”, ci dice Carollo.

In questo scenario, Clevertech sa leggere l’automazione realizzando intere linee robotizzate, mentre Cama è un costruttore di macchine per il packaging altamente tecnologiche, che ha sviluppato internamente anche le competenze per progettare packaging innovativi in una logica di saving.

La sostenibilità ha guidato il redesign del pack secondario

Lo sviluppo del packaging primario in ottica green ha portato a riprogettare anche gli imballi per la vendita al dettaglio secondo gli stessi criteri e ottenere altissima flessibilità.

“Ed è qui che si è massimizzata la collaborazione tra cliente e fornitore quando Cama, grazie al suo know-how, ha potuto fornire supporto a partire dal design degli astucci e delle scatole sino alla scelta del materiale, concretizzando il valore aggiunto dello Smart Packaging Hub con nostra piena soddisfazione”, ha precisato Pucci.

“I singoli pouches, di diversi formati – da 85gr a 220gr – sono confezionati in verticale in un astuccio da quattro o sei pouches, che fungerà anche da vassoio per la vendita dei pouches sfusi. Gli astucci, a loro volta, possono anche essere riconfezionati in una scatola più grande che diventa anch’essa un espositore per la vendita degli astucci e, allo stesso tempo un packaging terziario che facilita il trasporto sul pallet”, spiega Sergio Cornago, Sales Manager Cama.

“Il cliente ci sottopone la sua richiesta e assieme, con il nostro team di System Engineering, si realizza un progetto in linea con le esigenze del cliente e chiaramente compatibile con le macchine che dovranno processare il packging”.

Lo sviluppo interno del packaging design è uno dei requisiti che identifica Cama nel panorama dei costruttori di macchine per il confezionamento. Altro aspetto non trascurabile è l’offerta di diverse tipologie di macchine – di tipo Side Loading e Top Loading, che consentono di sviluppare soluzioni di packaging anche particolarmente creative.

Il fine linea è ora funzionale alla logistica

Un’altra importante innovazione del progetto riguarda la localizzazione dell’impianto di pallettizzazione, che, su proposta del team tecnico di Clevertech, diversamente da quanto indicato dal cliente, è stato pensato in prossimità dei magazzini del prodotto finito, abbattendo così il costo del trasporto mediante carrelli elevatori con un interessante beneficio sul fronte del Roi.

“Anche in questo caso specifico il contributo tecnico del general contractor, Clevertech, ha permesso di ottimizzare il layout con evidenti benefici economici ed energetici”, sottolinea Pucci.

È stata così realizzata una macchina flessibile per la manipolazione dei prodotti perché la necessita è quella di gestire diversi formati di pacchi.

“Grazie a due manipolatori robotici, pacchi di diverse dimensioni vengono disposti allineati e, in automatico, vanno a formare lo strato che verrà poi spostato sul pallet”, spiega Carollo. “La presenza di due manipolatori consentirà in futuro di aumentare la velocità di pallettizzazione da 240 ppm a 360 ppm con la sola integrazione di un modulo aggiuntivo, senza la necessità di aggiungere un ulteriore pallettizzatore”.

Il sistema di fine linea, integrato e completo, è costituto da: trasporti di ingresso nella preformazione, sistemi di preformazioni cartesiani, magazzino palette e sistema mettifogli, pallettizzazione, applicatore cornici verticali su pallet, avvolgitura pallet ed etichettatura.

Pack ML, uno standard per l’interoperabilità

Il sistema sviluppato da Cama-Clevertech risponde agli standard Pack ML, un aspetto di non poca rilevanza. Pack ML (Packaging Machine Language) è uno standard tecnico di settore per il controllo delle macchine per l’imballaggio, come aspetto dell’automazione industriale.

Si tratta di un sistema universale per “scrivere” il software di automazione a bordo macchina. Sono, in sostanza, delle linee guida che consentono di ottenere l’interoperabilità tra i sistemi.

“Cosa non da poco, perché ciò permette di analizzare i dati di operatività provenienti da macchine di fornitori diversi che adottano Pack ML”, afferma Carollo”.

La prima release – messa a punto da una delle maggiori realtà multinazionali del largo consumo per risolvere problemi di compatibilità dei macchinari – risale al 2003, ma solo oggi altri gruppi stanno richiedendo ai propri fornitori sistemi rispondenti a Pack ML e il vantaggio di realtà come Cama e Clevertech è che sviluppano software secondo Pack ML da almeno dieci anni in modalità standardizzata.

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