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L’Italia, un modello per la sostenibilità del packaging

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Nel 2022, l’Italia è uno dei Paesi europei in cui il riciclo degli imballaggi ha i risultati migliori e risulta meno costoso. 

A svelarlo è uno studio condotto da Green (Centre for Geography, Resources, Environment, Energy and Networks) dell’Università Bocconi e dal Wuppertal Institut, recentemente presentato a Bruxelles presso la sede del Parlamento Europeo. 

La maggior sensibilità per la salvaguardia ambientale e le misure più restrittive messe in atto stanno condizionando sia i produttori di imballaggi, sia gli utilizzatori. In particolare, i produttori di beni destinati al consumo finale devono creare un imballaggio che sia completamente riciclabile, biodegradabile, realizzato con materiale 100% riciclato o ricavato da fonti biologiche.

Dal 2005 l’Europa ha introdotto per i suoi Stati membri l’obbligo di istituire un regime di responsabilità estesa del produttore per gestire gli imballaggi quando diventano rifiuti: chi produce imballaggi è responsabile anche del loro fine vita. 

Il sistema italiano spicca nel confronto europeo 

I Paesi europei hanno costruito diversi modelli di gestione dei rifiuti di imballaggio, ognuno con specificità proprie. Quello Italiano è rappresentato da Conai, il Consorzio Nazionale Imballaggi, che ricicla di più e a prezzi più bassi.

“Dalla ricerca emerge un altro dato di grande importanza: insieme a Francia, Estonia e Repubblica Ceca, l’Italia è il Paese che nella gestione dei rifiuti vanta il maggior livello di trasparenza”, ha commentato Luca Ruini, presidente Conai.

Un tassello importante, quello del riciclo dei rifiuti da imballaggio, che rientra nel nella più ampia visione di un passaggio – oggi quasi obbligato – a un modello di economia circolare, per ridurre le emissioni di gas effetto serra in atmosfera ed evitare la perdita di biodiversità. 

I plus dei costruttori di impianti per la sostenibilità del packaging

Ancora oggi, molti consumatori così come diversi produttori non sanno quale sia la scelta migliore per limitare il proprio impatto ecologico. Così sul mercato si trovano confezioni che, anche se realizzate con tutte le buone intenzioni, considerando il ciclo di vita, danneggiano l’ambiente anziché salvaguardarlo.

A tale riguardo, i costruttori di impianti per il confezionamento – posizionati a monte della filiera – hanno accumulato un’esperienza preziosa nel campo dei materiali, del design e della riciclabilità dei packaging. Conoscono ogni dettaglio delle confezioni lavorate dai propri impianti e sanno quali fattori influenzano la sostenibilità. 

Questa industria – in Italia un’eccellenza riconosciuta a livello mondiale – oltre a focalizzarsi sull’efficienza energetica e sull’impatto ambientale dei materiali nella produzione del packaging, dovrà considerare sempre più la riciclabilità al termine del loro ciclo di vita.

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