Filiere digitali: come cambia la gestione del dato lungo la supply chain dell’industria del food & beverage

Pubblicato: 01/03/2024

La supply chain è un sistema articolato composto da persone, aziende e processi, che coinvolge un insieme di attività che comprendono la pianificazione del prodotto, l’approvvigionamento delle materie prime, la lavorazione e il confezionamento, lo stoccaggio, la gestione del magazzino e la distribuzione fino al consumatore finale.

La supply chain è un punto nevralgico dell’industria del food & beverage in quanto deve garantire la qualità e la sicurezza alimentare attraverso un preciso tracciamento dei prodotti e delle relative materie prime, a monte e a valle di ogni lavorazione lungo la filiera, nel rispetto delle normative di settore.

L’importanza della tracciabilità dei dati nella supply chain dell’industria del food & beverage

La catena di approvvigionamento nell’industria del food & beverage deve tracciare e gestire i dati e le informazioni raccolte da inizio linea a fine linea e nei magazzini della distribuzione fino al consumatore finale, così che le materie prime, i singoli prodotti e i lotti confezionati possano essere rintracciati in modo efficace e rapido.

Per raggiungere questi obiettivi occorre che ci sia un continuo scambio di dati e informazioni in tempo reale tra i processi di lavorazione, i fornitori e gli attori di ciascuna attività della catena di approvvigionamento, compreso il magazzino e la logistica di distribuzione.

Ispezioni manuali e registrazioni cartacee dei dati creano zone d’ombra nella supply chain, causando errori e ritardi a scapito dell’efficienza produttiva, dell’affidabilità e rintracciabilità dei prodotti.

La trasformazione digitale della supply chain

Un aspetto critico che penalizza una catena di approvvigionamento tradizionale consiste nel gestire ogni fase del processo separatamente. Processi isolati e la mancanza di scambio di informazioni, produce inefficienze con il rischio di dannosi sprechi e interruzioni lungo la filiera.

Le tecnologie introdotte dalla trasformazione digitale nel paradigma di Industria 4.0, hanno permesso di sviluppare soluzioni integrate per automatizzare i processi di lavorazione e le attività della supply chain, tra cui i magazzini e la logistica, in modo da generare dati da condividere e da scambiare in ambienti interconnessi e interoperabili. Questo approccio include tecnologie come l’Internet of Things (IoT), l’Intelligenza Artificiale (AI), l’Apprendimento Automatico (ML), la Blockchain e molte altre.

Nasce quindi il concetto di “filiera digitale”, che sviluppa i propri modelli operativi attraverso una gestione integrata di dati tracciati dai processi automatizzati di ogni fase della catena di approvvigionamento, in un sistema globalmente interconnesso che comprende anche fornitori e logistica di distribuzione.

A supporto della filiera digitale occorre una piattaforma centralizzata che integra software gestionali come l’ERP (Enterprise Resource Planning) focalizzato sulla pianificazione delle risorse e della supply chain e il WMS (Warehouse Management System) per gestire e tracciare i dati delle operazioni di stoccaggio, dei flussi di magazzino e delle spedizioni, in grado di fornire informazioni in tempo reale e con massima visibilità per la loro condivisione.

Un Supply Chain Management (SCM) “digitale” in grado di tracciare e condividere dati con automatismi (senza interventi manuali), permette di innalzare gli standard di efficienza, di qualità e trasparenza della supply chain dell’industria del food & beverage, consentendo la rintracciabilità dei prodotti e delle materie prime nel rispetto delle normative di settore. Inoltre, con una filiera digitale diminuiscono gli errori di pianificazione, di interruzioni e gli eccessi di scorte in magazzino, ottimizzando il time to market, i costi e la produttività.

La potenzialità dei dati: la filiera digitale verso una pianificazione autonoma proattiva

Una criticità che può causare ritardi ed inefficienze in una supply chain tradizionale consiste nella necessità dell’intervento umano nel processo decisionale per gestire la pianificazione e le connessioni tra i fornitori e fra le attività isolate della filiera.

Considerando un mercato sempre più volatile e in rapida evoluzione, in aggiunta ai rischi di interruzioni da parte dei fornitori e degli asset interni, l’approccio tradizionale di una pianificazione gestita solo da personale umano, può dimostrarsi poco reattivo e quindi rischioso per una catena di approvvigionamento resiliente.

Un sistema di elaborazione dei dati raccolti in una filiera digitale integrata ha la potenzialità di approcciare le fasi decisionali in tempo reale attraverso una pianificazione autonoma, in grado di affrontare le criticità in modo rapido, flessibile e reattivo in caso di interruzioni o improvvise variazioni della domanda.

La pianificazione autonoma in una filiera digitale resiliente si sviluppa su una piattaforma tecnologica automatizzata. Si basa sull’analisi approfondita dei dati raccolti in modo continuo in ogni fase della supply chain, condividendo le informazioni per elaborare proattivamente, con opportuni algoritmi, i processi decisionali della filiera in tempo reale.

In questo contesto gli Chief Supply Chain Officers sono chiamati a sviluppare innovativi modelli operativi, diffondendo una nuova cultura professionale tra il capitale umano impiegato nella supply chain verso una gestione supportata dall’analisi dei dati, da applicazioni software e da tecnologie digitali proattive, superando gli schemi tradizionali.

La filiera digitale verso l’iperautomazione

L’iperautomazione è una combinazione di più tecnologie digitali, tra cui l’automazione dei processi robotici (RPA), l’apprendimento automatico (ML), l’intelligenza artificiale (AI), l’Internet of Things (IoT), il Cloud Computing, la Blockchain e molte altre.

Le moderne filiere digitali approcciano le tecnologie dell’iperautomazione con lo scopo di implementare la capacità di elaborazione di dati eterogenei in quantità sempre maggiori, migliorando l’efficienza e l’affidabilità della pianificazione autonoma.

In particolare, attraverso l’analisi dei dati (causa/effetto) raccolti nel tempo e in diversi contesti che influenzano in modo differente la pianificazione della filiera digitale, gli algoritmi dei sistemi di intelligenza artificiale in combinazione con quelli di apprendimento automatico, acquisiscono una “esperienza” con la quale realizzano modelli di riferimento per elaborare processi decisionali autonomi in tempo reale, sempre più affidabili.

Seguendo questo trend, attraverso l’analisi dei dati condivisi nella filiera digitale, sarà possibile elaborare previsioni sulla variabilità della domanda, stimare i rischi e simulare digitalmente gli effetti delle pianificazioni lungo la catena di approvvigionamento, ipotizzando differenti contesti e criticità.

Gli scenari futuri nell’industria del food & beverage prevedono uno sviluppo delle filiere digitali con sistemi di pianificazione autonoma in risposta alla crescente mole di variabili e di dati da gestire in tempo reale. Rimane fondamentale la centralità e la supervisione dell’uomo, che dovrà guidare l’innovazione digitale e curare l’affidabilità dei processi.

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