I materiali e la loro sostenibilità sono sorvegliati speciali – non solo nel mondo del packaging – per la crescente sensibilità verso la salvaguardia ambientale sentita a tutti i livelli della società.
La richiesta di imballaggi sempre più a basso impatto ambientale ha avuto un’evoluzione significativa e rappresenta una tendenza in continua crescita.
A tal punto che la Ricerca&Sviluppo di una realtà come Tosa Group, che da quarant’anni produce impianti per il packaging di fine linea con focus nel Food&Beverage, ha sviluppato una rivoluzionaria soluzione per l’avvolgimento di carichi pallettizzati che permette l’intercambiabilità dei distributori di film estensibile e carta Kraft garantendo la massima flessibilità al cliente.
Il suo nome è Cai Lun Hybrid e il progetto, frutto di un importante investimento, è finalizzato a processi più ecologici e sostenibili, che aiutino le aziende a perseguire obiettivi di sostenibilità e target a volte non facili da raggiungere.
L’influenza del consumatore e dell’opinione pubblica
Nell’ultimo decennio, la convinzione che la carta sia assolutamente migliore della plastica ha portato l’opinione pubblica a condannare quest’ultima. Il Gruppo Tosa ritiene che demonizzare gli imballaggi in film plastico nel loro complesso sia senza dubbio un approccio superficiale.
È invece di estrema importanza richiamare l’attenzione sui processi sempre più ecosostenibili che le aziende sono chiamate a rispettare e sulla direzione in cui si sta muovendo il mercato.
Inoltre, l’economia circolare sta diventando una realtà sempre più concreta. La spinta in questa direzione continua a crescere con l’aggravarsi delle condizioni climatiche e della crisi ecologica, con il moltiplicarsi delle direttive comunitarie europee e internazionali su questi temi e con l’evoluzione del mercato, che fa del recupero delle materie prime un elemento di competitività globale.
La sostenibilità è, dunque, diventata un impegno sempre più consapevole sia per le PMI sia per le grandi multinazionali, soprattutto nel settore del packaging.
Per questi motivi, il Gruppo Tosa ha deciso di esporre la propria visione e la propria soluzione tecnica al tavolo del mercato internazionale, presentando per la prima volta Cai Lun Hybrid a Düsseldorf in occasione dell’ultima edizione di Interpack.
Una family company italiana sulla scena internazionale
Presente sul mercato internazionale con i tre brand TOSA, MIMI e CMR, l’azienda cuneese punta a soddisfare le esigenze di stabilizzazione e sicurezza dei carichi palettizzati e non con una gamma completa di avvolgitrici, fardellatrici e reggiatrici.
Oggi è guidata da Fabio Tosa e dalla sorella Serena, amministratori delegati e rappresentanti della seconda generazione, in azienda dal 2007. “Abbiamo portato avanti il sogno di nostro padre: sviluppare tecnologia di qualità e macchinari di alto livello per garantire soluzioni di confezionamento terziario efficienti e sicure”, ci dice Fabio Tosa. “La cella robotica Cai Lun Hybrid è un progetto rivoluzionario, messo a punto per le aziende che mirano a diventare plastic free entro pochi anni, sebbene sia opportuno ricordare che i produttori di film plastico stanno riducendo l’impatto del materiale, con contenuti di riciclato che raggiungono il 40%”.
Tosa Group ha quindi seguito il trend di mercato e le richieste dei clienti, consapevole del fatto che se “andare oltre” la plastica nel packaging primario e secondario è già da tempo una pratica assodata, così non è nel terziario, dove l’avvolgimento dei carichi palettizzati deve garantirne la stabilità e la sicurezza.
“In nostro aiuto è arrivata una carta Kraft di Mondi, innovativa e molto robusta, capace di garantire la stabilità necessaria alle merci palettizzate, su cui abbiamo lavorato per avere un prodotto ancora più estensibile e stretch, che favorisse l’adattamento al carico”, prosegue Tosa.
Questa tipologia di carta Kraft è adatta per avvolgere prodotti pallettizzati regolari, senza spigoli, con perimetri geometrici e lisci. È proprio questo che ha spinto Tosa Group a investire in un progetto di ricerca e sviluppo che, implementando un metodo pionieristico di lavorazione della carta (sia essa Kraft o di altro tipo), ha permesso di ottenere quella che, oggi, definisce “carta deformabile”, in grado di adattarsi al meglio al profilo del pallet, grazie a un processo che “stira” le fibre che la compongono fino al 40%. Questo processo non solo consente una maggiore adattabilità al perimetro del prodotto pallettizzato, migliorandone la stabilità e la sicurezza, ma anche di ampliare notevolmente le aree di utilizzo della carta da imballaggio finora limitate al solo settore Food&Beverage.
L’intercambiabilità è il reale valore aggiunto
L’avvolgitrice Cai Lun Hybrid è in grado di lavorare con tutti i tipi di bobine di carta presenti sul mercato, principalmente carta Kraft.
Il valore aggiuntivo per il cliente è certamente la possibilità di selezionare automaticamente la tipologia di imballo a seconda del pallet in arrivo alla macchina: Cai Lun Hybrid, infatti, è una cella robotica che grazie a un robot antropomorfo a 6 assi permette l’intercambiabilità dei distributori di film estensibile e carta Kraft, garantendo la massima flessibilità di produzione.
Tra gli altri vantaggi di questa soluzione si annovera sicuramente quello del risparmio di CO2. L’utilizzo della carta Kraft per il packaging terziario, in questo senso, rappresenta una soluzione che può aiutare a raggiungere obiettivi e traguardi di sostenibilità, andando ad abbattere l’impatto ambientale. Si tratta di un modo completamente nuovo di avvolgere i pallet che consente il passaggio a fonti rinnovabili. L’utilizzo di carta Kraft al 100% permette, infatti, una carbon footprint inferiore del 62% rispetto al film estensibile in plastica vergine.